La prima guerra mondiale è ormai terminata;la cinematografia italiana anche se in difficoltà per mancanza di fondi, non resta immobile ! I film che si producono non ricompensano più i costi sostenuti a causa della progressiva perdita dei mercati esteri e la flessione degli spettatori nelle sale italiane.
Dopo il primo dopoguerra, il periodo fascista non pone grande attenzione all'industria cinematografica finora ritenuta un fiore all'occhiello dell’Italia nel mondo.
Inizia un inesorabile declino.
Indipendentemente dalle cause economiche e commerciali il "Cinema italiano" ha esaurito tutte le idee !
I nostri principali artisti fuggono all’estero, soprattutto in America; l’Italia è conquistata dal mercato straniero.
Nel "ventennio fascista" l’industria cinematografica si dedica essenzialmente alla produzione di “ Film di Regime “ e di film storici dediti all’esaltazione delle gesta eroiche, al mito e alla totale mistificazione della realtà che la popolazione quotidianamente vive.
Ci sono però uomini che con tenacia, a volte nella maniera sbagliata, lavorano per far risorgere un cinema quasi defunto.
E' proprio nel secondo periodo del "ventennio" fino alla la seconda guerra mondiale, che c’è un risveglio che dà i suoi frutti nei seguenti anni del dopoguerra.
Le statistiche riportano cifre da far paura! Nel 1920 vengono prodotti ancora poco più di 50 film, che diventano meno di 20 nel 1923, e poco più di 5 fino al 1929!
E’ proprio in questi anni, tra il 1927 e il 1930 che il Cinema muto viene messo in crisi da una nuova conquista!
Il cinema “sonoro”.
I primi tentativi soddisfacenti sono quelli del francese Leon Ernest Gaumont, seguiti da quelli di Henry Joly, Thomas Alva Edison negli Stati Uniti, Williamson e Lauste in Inghilterra e degli italiani Pietro Pierini e Giovanni Rappazzo.
Inizialmente si riproducono rumori, musica e parole; in seguito il dialogo, i rumori, la musica sono sincronizzati con la presentazione del film.
Il film “Il cantante di Jazz”, con Al Jolson, rappresenta il trionfo di questa nuova tecnica.
Il primo film sonoro in Italia è prodotto nel 1930 : “ La canzone dell’amore” G.Righelli .
L’impulso determinante per l’industria cinematografica è dato da Benito Mussolini con il Centro Sperimentale di Cinematografia inaugurato il 3 aprile 1935 e con la costruzione degli stabilimenti di “Cinecittà” iniziata il 5 febbraio 1936 e terminata a tempo di record dopo 457 giorni.
Filmografia e Registi del periodo:
1920
“Il mostro di Frankenstein” di Eugenio Testa.
“L’illustre attrice cicala formica” di Lucio D’Ambra.
“Za le frack“ di Emilio Ghione.
1921
“Za la mort contro Za lamort” di Emilio Ghione.
“La nave” di Gabriele D’Annuzio e Mario Roncoroni.
1922
“Quo vadis?” di G.D’Annunzio e G.Jacoby.
1923
“Za la Vie“ di Emilio Ghione (corrispondente femmilile di Za la mort).
“Messalina” di Enrico Guazzoni”.
1924
“Il corsaro” di Augusto Genina.
“Cavalleria rusticana” di Mario Gargiulo.
1925
“Maciste all’inferno” di Guido Brignone.
1926
“Gli ultimi giorni di Pompei” di Amleto Palermi e Carmine Gallone .
“Maciste contro lo sceicco” di Mario Camerini.
1927
“I 28 giorni di Claretta” di Eugenio Perego.
“L’angelo ferito” di Ermete Santucci.
1928
“Sole” di Alessandro Blasetti.
1929
“Rotaie” di Mario Camerini.
1930
“La canzone dell’amore” di Gennaro Righelli ( primo film sonoro ).
“Nerone” di Alessandro Blasetti.
“Cortile” di Carlo Campogalliani.
1931
“Corte d’assise” di Guido Brignone.
"Medico per forza" di Carlo Campogalliani.
1932
“Gli uomini che mascalzoni” di Mario Camerini.
1933
“Aria di paese” di Eugenio De Liguoro.
“Acqua cheta” di Gero Zambuto.
1934
“Come le foglie” di Mario Camerini.
“Il cappello a tre punte” di Mario Camerini.
1935
“Vecchia guardia” di Alessandro Blasetti.
“1860” di Alessandro Blasetti.
“Passaporto rosso” di Guido Brignone.
1936
“L'Aria del Continente"di Gennaro Righelli. Da una commedia di Nino Martoglio, con Angelo Musco, Rosina Anselmi.
“Ma non è una cosa seria” di Mario Camerini.
“Cavalleria” di Goffredo Alessandrini.
“Lo squadrone bianco“ di Augusto Genina.
1937
“Scipione l’africano” di Carmine Gallone.
“Il feroce saladino” di Mario Bonnard.
“Il Signor Max” di Mario Camerini.
1938
“Ettore Fieramosca” di Alessandro Blasetti.
“L’ultima nemica“ di Umberto Barbaro.
“La peccatrice” di Amleto Palermi.
1939
“Abuna Messias” di Goffredo Alessandrini.
“Assedio dell’ Alcazar” di Augusto Genina.
“Luciano serra pilota“ di Goffredo Alessandrini e Vittorio Mussolini.
“Ricchezza senza domani” di Ferdinando Maria Poggioli.
“Animali pazzi” di Carlo Ludovico Bragaglia.
“Grandi magazzini” di Mario Camerini.
“Marionette” di Carmine Gallone.
1940
“Un'avventura di Salvator Rosa" di Alessandro Blasetti .
“Abbandono” di Mario Mattoli .
“Addio giovinezza” di Ferdinando Maria Poggioli.
“Maddalena zero in condotta” di Vittorio De Sica.
“Piccolo mondo antico“ di Mario Soldati.
1941
“La corona di ferro” di Alessandro Blasetti.
“Sissignora” di Ferdinando M.Poggioli.
“La cena delle beffe” di Alessandro Blasetti.
“Teresa Venerdì” di Vittorio De Sica.
“Uomini sul fondo” Documentario di Francesco De Robertis.
“La nave bianca” di Roberto Rossellini.
1942
“Un garibaldino al convento” di Vittorio De Sica.
“Giarabub” di Goffredo Alessandrini.
“Bengasi” Augusto Genina.
“Noi vivi“ di Goffredo Alessandrini .
“Addio Kira“di Goffredo Alessandrini.
“Una storia d’amore” di Mario Camerini.
“Quattro passi fra le nuvole” di Alessandro Blasetti.
“La bisbetica domata” di Ferdinando Maria Poggioli.
Tra gli anni 1936 e 1943 circa,si producono film detti dei " telefoni bianchi ".
Questa definizione deriva dall'uso in alcune scene nei film, di telefoni di colore bianco; si vuole così simboleggiare una differenza sociale con i telefoni neri, maggiormente diffusi tra le famiglie borghesi.
Proprio durante questo tormentato periodo si ha una massiccia ripresa, non sempre di ottima qualità, della filmografia italiana. Sono stati prodotti nel solo 1942 ben 122 film!
Gli anni seguenti, il 1943 con l’occupazione tedesca e il 1944 con l’arrivo degli anglo-americani, sono di profonda crisi a causa di una sospensione quasi totale delle produzioni.
1943
“L’amico delle donne” di Ferdinando Maria Poggioli.
“Gelosia" di Ferdinando Maria Poggioli.
“Le sorelle Materassi” di Ferdinando Maria Poggioli.
“Campo de’ fiori“ di Mario Bonnard.
“L’uomo dalla croce” di Roberto Rossellini.
“L’ultima carrozzella” di Mario Mattoli.
“T’amerò sempre” di Mario Camerini.
1944
“Il cappello da prete” di Ferdinando M.Poggioli.
“Zazà” di Renato Castellani.
“La locandiera” di Luigi Chiarini.
“Fatto di cronaca” di Piero Ballerini.
“Il processo delle zitelle” di Carlo Borghesio.
“Peccatori” di Flavio Calzavara.
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